ROMA — Il giudice deve andare in vacanza, la Serie C non può iniziare. Tre gironi, sessanta squadre, più di 1.500 calciatori, tutti in attesa dell’esito di un ricorso. Allenatori costretti a ripensare la preparazione atletica a venti giorni dal via di un campionato che invece partirà una settimana più tardi, tifosi che avevano magari programmato trasferte obbligati a rivedere i piani decisi da tempo.